EMANUELA ESPOSITO AMATO
Cari amici, iniziamo il mese di Agosto alla grande!
Cari amici, iniziamo il mese di Agosto alla grande!
Come promesso, oggi vi parlo di Emanuela, collega della famiglia Alcheringa Edizioni.
Vi posso garantire che questa è un'autrice da seguire.
Conosciamola insieme...
Vi posso garantire che questa è un'autrice da seguire.
Conosciamola insieme...
Emanuela Esposito Amato è nata a Napoli, dove
vive.
Laureata in Lingue e Letterature Straniere
Moderne, è attualmente docente di Francese all'Istituto Superiore Pagano-Bernini.
Per lunghi periodi, durante e dopo gli studi
universitari, ha vissuto e lavorato a Parigi. Ha condotto ricerche sul periodo letterario
medievale in lingua romanza presso l’Université de la Sorbonne-Paris e
la Bibliothèque Nationale de France.
Ha frequentato corsi di scrittura creativa tra
cui uno con la Scuola Omero (Roma), e due con la Scuola Holden (Torino).
Nell’ Agosto/settembre
2002
la rivista per scrittori esordienti "Inchiostro"
(Anno 8, Numero 3/4) ha pubblicato il suo racconto Rapsodia.
Nel Settembre 2002 la rivista di cultura
e formazione editoriale "Il
Segnalibro" (Anno 3, Numero 10) ha pubblicato il suo racconto Il
recidivo.
Nell’ Aprile 2014 con il racconto Lui
dorme è risultata vincitrice
del primo premio del concorso letterario "Da donna io racconto" indetto dal Centro comunale di
cultura e dal Centro italiano femminile della città di Valenza (Al).
Il Diario segreto di Madame B.
Napoli 2013, Francia 1840, due storie parallele destinate ad incontrarsi e ad emozionare.
Il romanzo è stato favorevolmente accolto da
pubblico e critica.
Nel 2019, Terzo classificato al Premio Costadamalfilibri
sezione
Narrativa/Saggistica, nell’ambito della XIII
edizione di incostieraamalfitana.it.
Nel luglio 2020, fresco di ritiro, vince Il Premio “MarediCosta” di Praiano.
Nel gennaio 2020 l’autrice ha pubblicato un nuovo lavoro
letterario, questa volta una raccolta di racconti:
Editore: Homo Scrivens Collana: Direzioni
immaginarie Anno edizione: 2020
Vite difficili, di donne che camminano sul filo del rasoio della loro esistenza, che colmano i vuoti con ossessioni tremendamente deleterie al loro spirito. Un'alternanza di odio e amore per se stesse, una frenetica lotta per la sopravvivenza e la paura di perdersi nell'oblio accompagnano le pagine di questa raccolta di racconti.
Emanuela, raccontaci come hai iniziato a scrivere.
I primi incontri con la
narrazione risalgono a quando io non frequentavo ancora la scuola! Mia mamma e
mia nonna, ogni pomeriggio, mi insegnavano una lettera dell’alfabeto e me la
facevano colorare e poi ripetere. Io adoravo quei pomeriggi e non vedevo l’ora
di conoscere altre lettere, anche le più ostiche da pronunciare!
Poi il
miracolo è accaduto quando ho cominciato a mettere insieme le lettere e a
scrivere prima singole, semplici parole, poi frasi con un minimo di senso.
Ricordo ancora, ed è
passato un bel po’ di tempo, che, affascinata da quel mondo così vario e ricco
di combinazioni, pensai che un giorno avrei scritto una storia…
E la cosa si è
avverata.
Dal mio amore per le lettere dell’alfabeto sono passata all’amore per
la lettura.
Quindi, secondo te per diventare scrittori bisogna essere prima di tutto buoni lettori?
Sostengo che non si può essere buoni scrittori se non si ha un
solido bagaglio costruito con le opere sia di autori classici che moderni.
Io
spazio tra vari generi, ma sicuramente il genere intimista è quello che più è
vicino alle mie corde.
Come è nato il tuo ultimo libro, Lui dorme e altri racconti?
Ho cominciato a
scrivere racconti.
In apparenza mi sembravano slegati l’uno dall’altro perché,
sebbene le tematiche fossero ricorrenti, ognuno di loro aveva un suo quid.
Rileggendoli dopo molto tempo, e nel frattempo alcuni avevano anche ottenuto
dei premi letterari, mi sono resa conto che avevano una tematica comune, quella
femminile intimistica, e che malgrado le loro differenze sembravano essere
percorsi da un sottile filo che li teneva insieme.
Ecco come è nato “Lui
dorme e altri racconti” edito da Homoscrivens nel gennaio 2020.
Invece, il romanzo Il diario segreto di Madame B.?
La sfida non è stata per niente
semplice.
Sono molto pignola e precisa quando scrivo e per il romanzo “Il diario segreto di Madame B.”, edito
nel settembre 2018 da Alcheringa Edizioni,
ho impiegato circa un anno per la documentazione, recandomi anche sui posti
descritti per due volte, e poi due anni per la stesura e l’editing.
Anche in questo caso i
personaggi mi sono venuti incontro da soli e quasi mi hanno guidato nelle
molteplici stesure del romanzo. Talvolta dovevo tenerli a bada perché parlavano
e agivano troppo velocemente e io non riuscivo a stargli dietro!
Che tipo di scrittrice sei?
Purtroppo sono una scrittrice raramente
soddisfatta in toto di quello che scrive e di come lo scrive. Tento sempre di
trovare nuove metafore, nuove similitudini. Cerco di rifuggire dalla facilità
di espressione, di evitare i luoghi comuni, ma…. scrivere non è impresa
semplice. È sudore, fatica, posture rigide per ore. Ma il fatto è che… non ne
posso fare a meno. È il mio mondo virtuale, il mio vivere con i personaggi e
con le loro storie. È un’avventura sempre diversa, impervia, ma irrinunciabile!
Qual è la fonte di ispirazione delle tue storie?
Per quanto riguarda
questa raccolta di racconti, le prime immagini sono venute quasi sempre
all’improvviso e sono diventate in molti casi l’incipit stesso del testo.
In altre situazioni ho
trovato ispirazione osservando i comportamenti delle persone, nelle circostanze
più disparate, o ascoltando i discorsi della gente nei mezzi di trasposto
pubblico, nei supermercati, in fila per arrivare alle casse, al caffè, mentre
sorseggiavo una bevanda e i vicini di tavolo parlavano a voce un po’ troppo
alta…
Si dice che gli scrittori siano dei vampiri
delle vite altrui. Forse l’asserzione non è poi così lontana dalla realtà. Ma
sono anche capaci di “auto-vampirizzarsi” (consentitemi il personalissimo
neologismo) e trarre dalle proprie esperienze di vita, sublimate nella
scrittura, quella “prima immagine” che consentirà alla pagina bianca di essere
ricamata da vocali, consonanti, punti, virgole, virgolette….
Finché dalla prima,
sfocata immagine, non si vedrà il quadro terminato, la tela riempita con ogni
pennellata al suo posto.
Potete trovarla qui:
Pagina Instagram: Emanuela Esposito Amato
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