I misteri di Borgoladro |
I
MISTERI DI BORGOLADRO
Filippo
Semplici
Una tranquilla vacanza sta per trasformarsi in un vero e proprio incubo
Editore: Newton Compton (20
febbraio 2020)
Collana: Nuova Narrativa
Newton
Genere: Thriller, Horror
N° pagine: 288
Quando Orlando parte per un viaggio in Toscana insieme a Elise, la
sua compagna, ha tanti propositi per passare dei giorni all'insegna del
divertimento: non vede l'ora di dedicarsi al buon vino, al cibo genuino e
all'esplorazione di luoghi fuori dalle rotte turistiche consuete. Ma sulla
strada, durante una sosta nel piccolo paese di Borgoladro, l'allegria lascia
spazio al sospetto. Nel piccolo insediamento di case arroccato sulle colline e
abitato da vecchi pensionati si respira un'atmosfera sinistra. Difficile
capirne la ragione: ma a un certo punto è chiaro che Orlando ed Elise non sono
ospiti graditi e ben presto la vacanza rilassante tanto agognata si trasforma
in un incubo da cui sembra impossibile svegliarsi...
La mia opinione
Ho appena finito di leggere questo libro e… ho bisogno di un
attimo per riprendermi.
Non sono solita leggere questo genere di romanzi, di solito le mie letture sono più rilassanti. In questo caso, invece, sono stata dominata da ansia e inquietudine fin dalle prime righe.
L’ho letto in due giorni, tutto d’un fiato. Dovevo assolutamente
sapere che razza di posto assurdo fosse Borgoladro. Non sono solita leggere questo genere di romanzi, di solito le mie letture sono più rilassanti. In questo caso, invece, sono stata dominata da ansia e inquietudine fin dalle prime righe.
Il libro è scorrevole, ben scritto e i personaggi sono delineati molto bene, sono realistici pur nell’assurdità della situazione; gli abitanti di questo borgo sperduto, inquietanti nella loro apparente normalità, sembra veramente di vederli uno ad uno.
Le emozioni dei due protagonisti, in particolare di Orlando, la
rabbia, la paura, lo smarrimento e, infine, la smania di vendetta sono
realmente percepiti dal lettore.
'Sì, avrebbe assaporato il calice del suo veleno, avrebbe gustato il veleno della vendetta fino in fondo. [...] La potenza di quel pensiero sembrò risvegliarlo dalla ragnatela di idee in cui era rimasto imprigionato.'
'Sì, avrebbe assaporato il calice del suo veleno, avrebbe gustato il veleno della vendetta fino in fondo. [...] La potenza di quel pensiero sembrò risvegliarlo dalla ragnatela di idee in cui era rimasto imprigionato.'
Alcune scene sono davvero crude e brutali, tanto da avermi lasciata
senza fiato.
Com’è possibile che in quel paesino sperduto della Toscana succeda… bè, tutto ciò che succede, non posso certo spoilerare! Ma questo mistero è proprio ciò che cattura il lettore per accompagnarlo verso l’impossibile, l’impensabile, l’inimmaginabile.
Com’è possibile che in quel paesino sperduto della Toscana succeda… bè, tutto ciò che succede, non posso certo spoilerare! Ma questo mistero è proprio ciò che cattura il lettore per accompagnarlo verso l’impossibile, l’impensabile, l’inimmaginabile.
Insomma, un libro da leggere tutto d’un fiato fino all’ultima riga,
e anche oltre, per una riflessione che ci porta poi non così distante dalla realtà.
Il lato oscuro di Filippo Semplici esplode in tutta la sua brutale
effervescenza. Bravo!
Immergetevi in questa lettura e visitate Borgoladro, se ne avete
il coraggio…
Estratto
'Per la prima volta Orlando capì cosa significava sentire la rabbia scorrere dentro come un veleno amaro, le mani formicolare, il cuore pulsare in quel modo.
Era sempre stato un ragazzo docile, con la testa sulle spalle, che preferiva il dialogo allo scontro, e non per mancanza di coraggio o prestanza. Era convinto che la ragione e l'intelletto fossero tutto ciò che distingueva l'uomo dall'animale. Che senso aveva possederli e non farne uso? Perché comportarsi come barbari quando una frase era in grado di salvare il mondo? Quanti conflitti erano stati evitati grazie al dialogo e al confronto? [...]
L'uomo era un animale soggetto a leggi interiori molto complesse, che spesso fuggivano al controllo della ragione, ed era in quei momenti che tornava ad assomigliare a una bestia, guidata solo dall'istinto. Lui aveva sempre ritenuto la ragione superiore a ogni altra cosa, capace di domare l'istinto anche una volta liberato. Oggi, per la prima volta, faceva i conti con la parte di sé che ignorava, che credeva di saper controllare, che temeva un giorno di veder emergere e dover affrontare.
Che gli piacesse o no, quell'emozione gli stava regalando una forte sensazione che lo scuoteva dalla nuca fino all'inguine. E nemmeno l'aveva sentita arrivare.'
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Estratto
'Per la prima volta Orlando capì cosa significava sentire la rabbia scorrere dentro come un veleno amaro, le mani formicolare, il cuore pulsare in quel modo.
Era sempre stato un ragazzo docile, con la testa sulle spalle, che preferiva il dialogo allo scontro, e non per mancanza di coraggio o prestanza. Era convinto che la ragione e l'intelletto fossero tutto ciò che distingueva l'uomo dall'animale. Che senso aveva possederli e non farne uso? Perché comportarsi come barbari quando una frase era in grado di salvare il mondo? Quanti conflitti erano stati evitati grazie al dialogo e al confronto? [...]
L'uomo era un animale soggetto a leggi interiori molto complesse, che spesso fuggivano al controllo della ragione, ed era in quei momenti che tornava ad assomigliare a una bestia, guidata solo dall'istinto. Lui aveva sempre ritenuto la ragione superiore a ogni altra cosa, capace di domare l'istinto anche una volta liberato. Oggi, per la prima volta, faceva i conti con la parte di sé che ignorava, che credeva di saper controllare, che temeva un giorno di veder emergere e dover affrontare.
Che gli piacesse o no, quell'emozione gli stava regalando una forte sensazione che lo scuoteva dalla nuca fino all'inguine. E nemmeno l'aveva sentita arrivare.'
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