GIUSEPPE CATOZZELLA
Ho scoperto Giuseppe Catozzella su Radio DeeJay un paio di
anni fa; l’ho sentito mentre presentava il suo ultimo romanzo, E tu splendi.
Di lui mi incuriosì, prima ancora delle sue opere (che per
altro dopo quell’intervista comprai), il suo modo di parlare tranquillo, quasi
imbarazzato, ma diretto. La semplicità e la freschezza credo siano le sue
caratteristiche principali e sono le stesse che mette nei suoi libri.
Grazie ai social sono riuscita anche a comunicare con lui;
lo seguo, mi piace, il suo impegno per la causa degli immigrati è da lodare e
fa di lui una persona speciale.
Il libro che lo ha reso celebre, Non dirmi che hai paura,
è senza ombra di dubbio nella top ten dei romanzi contemporanei più belli che
io abbia mai letto, uno di quei libri che farei leggere ai miei studenti se
fossi una professoressa di italiano.
A parer mio, lui è davvero un grande della letteratura
italiana contemporanea e non vedo l’ora di leggere il suo prossimo romanzo.
BREVE BIOGRAFIA
Giuseppe Catozzella nasce a Milano nel 1976.
Laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Milano,
subito dopo la laurea lascia l’Italia per vivere a lungo a Sydney, in Australia,
dove svolge diversi lavori.
Nel suo primo romanzo, Espianti (Transeuropa, 2008),
sono molti i riferimenti alla sua vita in Australia.
Tornato in Italia, lavora per circa dieci anni come
consulente editoriale per Arnolo Mondadori Editore e, per i cinque anni
seguenti, come editor della narrativa italiana per Feltrinelli Editore.
Scrive su La Repubblica, L’Espresso, Vanity Fari e
sull’inserto italiano del Financial Times, su Sette, Granta, Lo Straniero, Il
Fatto Quotidiano.
Collabora come docente di letteratura italiana e di scrittura
creativa presso la Scuola Holden, l’Università di Miami e la Seton Hall
University di New York.
In Italia si fa conoscere nel 2011 quando pubblica il suo
primo romanzo-inchiesta, Alveare (Rizzoli 2011 – Feltrinelli
2014), in cui racconta e rivela per la prima volta in maniera dettagliata la
presenza decennale della ‘ndrangheta nel capoluogo lombardo. Da Alveare
sono stati tratti molti spettacoli teatrali e il film L’assalto,
prodotto da Rai Fiction.
Nel 2014 vince il Premio Strega Giovani ed è finalista al
Premio Strega con il romanzo capolavoro Non dirmi che hai paura
(Feltrinelli), che ha venduto in Italia più di 250.000 copie e nel mondo oltre
500.000. È stato paragonato ai capolavori mondiali della letteratura quali Il
buio oltre la siepe, Se questo è un uomo, Il diario di Anna Frank.
Il romanzo narra in prima persona, con la voce della piccola
protagonista, le vicende e la storia reale di un’atleta somala, una giovane
che, dopo aver partecipato alle Olimpiadi di Pechino nel 2008, muore come
migrante nel Mar Mediterraneo, nel tentativo di raggiungere l’Italia.
L’ONU nel 2014 ha dedicato alla memoria di Samia, e alla
presenza dello scrittore, una corsa nella sua città di origina, Mogadiscio. In
lavorazione il progetto di una trasposizione cinematografica della storia
dell’atleta somala, Saamiya Yusuf Omar.
‘Non devi mai dire
che hai paura, piccola Samia. Mai.
Altrimenti le cose di
cui hai paura si credono grandi e pensano di poterti vincere.’
Nel 2016 pubblica Il grande Futuro (Feltrinelli); anche questo romanzo è premiato da pubblico e critica.
Amal nasce su un’isola in cui è guerra tra Esercito Regolare
e Neri, soldati che in una mano impugnano il fucile e nell’altra il libro
sacro. Da piccolo, una mina lo sventra in petto e ora Amal, che in arabo
significa speranza, porta un cuore non suo. Amal e l’amico Ahmed vivono
un’atmosfera sospesa, quasi fiabesca, che si rompe quando le tensioni che
pesano sul villaggio dividono le loro strade. Rimasto solo, Amal chiede ancora
una volta il conforto e la saggezza del mare e il mare gli dice che deve
raggiungere l’Imam della Grande Moschea del Deserto, riempire il vuoto con
un’educazione religiosa. Amal diventa preghiera, puro Islam, e resiste alla
pressione dei reclutamenti. Resiste finché un’ombra misteriosa e derelitta
riapre in lui una ferita profonda che lo strappa all’isolamento. Allora si
lascia arruolare: la religione si colma di azione. Ma è proprio questo l’unico
destino consentito? Qual è il bene promesso? L’avventura di vivere finisce
davvero con la strage del nemico?
Nel 2018 pubblica il suo ultimo romanzo sempre con
Feltrinelli, E tu splendi.
È la storia di un bambino, figlio di immigrati lucani a
Milano, che trascorre un’estate a casa dei nonni in un paesino di cinquanta case
di pietra sulle montagne della Basilicata, e trova nascosta all’interno
dell’antica torre normanna una famiglia di sette stranieri, tra i quali un
bambino di nome Josh. L’arrivo degli stranieri cambia per sempre la vita di una
comunità che nei secoli ha conosciuto soltanto l’emigrazione. È un romanzo che
mette in scena il razzismo e i meccanismi del rifiuto.
DICONO DI LUI
ERRI DE LUCA: ‘È questa la narrativa che saluto come
finalmente capace di raccontare la più grande epopea del nostro tempo.’
ROBERTO SAVIANO: ‘Il grande futuro è un romanzo scritto come
leggenda, come una fiaba, ma ha la potenza che soltanto le storie vere
possiedono. È questo il potere immenso della letteratura: rendere comprensibile
la complessità del mondo in cui viviamo’.
JOVANOTTI: ‘Il grande futuro è una bomba, Catozzella è uno
scrittore bravissimo. In questo libro ci racconta una storia, prende il
personaggio da piccolo e lo porta fino a quando diventa adulto, e noi lo
vediamo che si allontana e ci rimane quel magone bello alla fine dei romanzi
belli’.
GIAN PAOLO SERINO (critico letterario): ‘Il grande futuro è
un capolavoro assoluto. Un romanzo così accade una volta ogni 50 anni.’
Che dire di più, uno scrittore tutto da scoprire!
www.giuseppecatozzella.it
Facebook: Giuseppe Catozzella
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